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Num. 11525
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>Comunque la Cina per me è un enigma. Un paese con un'economia feudale nel dopoguerra della seconda guerra mondiale, si trasforma in 30 anni in una potenza industriale ed economica capace di rivaleggiare con gli Stati Uniti.
Boh, secondo me invece ha avuto un'evoluzione piuttosto chiara.
La Cina è stata un impero chiuso per millenni, governato da un casta superiore autoreferenziale con letteralmente una divinità al suo vertice, dove la massima aspirazione del popolano medio era quella sacrificarsi per la gloria dell'imperatore. Tutto questo in pratica finisce con le guerre dell'oppio dove di fatto gli inglesi e co. costringono la società cinese al degrado sociale e ne azzerano la fiducia nel potere interno per mantenere le esportazioni di droga dall'India. Con la rivolta dei Boxer questa situazione si fondamenta (l'imperatrice fugge dalla città proibita quando questa viene invasa dopo aver ufficialmente sostenuto i Boxer contro gli invasori occidentali) e la Cina diviene di fatto un pupazzo sotto l'egemonia imperiale europea.
Successivamente avvengono un mix eventi causati da botte di culo e predisposizione: botte di culo perché ci sono state le due guerre mondiali, durante e a cavallo delle quali l'Europa ho ha avuto il tempo di occuparsi minimamente di ciò che succedesse in Cina, predisposizione perché Mao non poteva avere popolazione più adatta a cui predicare.
Ad un popolo culturalmente programmato da millenni ad una visione collettiva atta al servire una nazione ed una divinità infine rivelatosi falsa, ha proposto una visione in cui non i metodi ma lo scopo era cambiato: servire il popolo per il popolo stesso, elemento fondante della grandiosità della Cina storica e corrente.
Dopodiché i cinesi si sono letteralmente spaccati il culo per 30 anni passando da enorme paese feudale alla fame e allo sbando ad enorme paese in cui l'intera popolazione soddisfaceva i propri bisogni primari a forza di piani quinquennali, sacrificandoci sopra sangue, cultura e libertà individuale.
Questo è ciò che ha permesso alla Cina di essere nella condizione giusta per poter sviluppare efficacemente l'economia socialista di mercato di Xiaoping senza venire consumata dalle potenze economiche estere, trasformandosi in potenza mondiale e fabbrica del mondo.
A quel punto, e qui arriviamo ai giorni nostri con Jintao prima e Jinping ora, ha avuto tutti gli strumenti e le risorse per poter incamerare capacità e tecnologie estere ed eliminare la dipendenza dalle stesse per la produzione. E questo chiude la mia rivisitazione a braccia della storia cinese dell'ultimo secolo.
Personalmente non so se il sistema cinese corrente sia meglio del nostro o meno, non lo conosco abbastanza. Sicuramente loro hanno due innegabili e determinanti vantaggi rispetto ad USA e a noi come Europa: primo, l'assoluto e totale controllo del potere politico su quello economico. Diventare ricco in Cina non equivale a poter fare il cazzo che ti pare: puoi sempre provarci, ma se ti beccano a corrompere finisci dentro o peggio sparato in testa come chiunque altro.
Secondo, possono permettersi di fare delle pianificazioni socioeconomiche di lunghissimo tempo sugli sviluppi infrastrutturali che noi ci sogniamo.
>Il modello cinese ha ancora i piani quinquennali ma ha dovuto privatizzare massicciamente le aziende statali per farle diventare produttive.
Quindi alla fine sul piano economico cambierebbe davvero poco.
Eh non proprio: le principali aziende cinesi sono analoghe alla nostra RFI, privati con partecipazione pubblica. Inoltre il governo centrale riesce a mantenere il controllo delle altre tramite il credito. Praticamente fanno la stessa cosa che fa la BCE qui da noi, con la differenza che è il partito a decidere quando e a chi aprire i rubinetti. Il sistema è lo stesso ma se nel nostro caso le decisioni sono prese dai CDA che fanno gli esclusivi interessi dei propri azionisti, nel loro sono prese dagli apparati statali che seguono la direzione del partito, il quale fa o almeno dovrebbe fare il meglio per popolo e nazione.
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