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19664 Num. 19664
Quest'anno ho dovuto fare dei lunghi viaggi in macchina, e ho rispolverato dei podcast per tenermi compagnia. Questo filo sarà un contenitore di suggerimenti e recensioni, per gli anon che si troveranno ad aver bisogno di podcastaggio.

Inizierò da alcuni episodi di Alle otto della sera, il programma andato in onda su Radio Due dal 1999 al 2009. Ogni sera, alle venti in punto, uno specialista trattava un tema per un quarto d'ora - storico, filosofico, scientifico. Le puntate, incollate insieme, raggiungono una durata dalle cinque alle sei ore - perfetta per i lunghi viaggi!
>> Num. 19665 quick reply
  Alle otto della sera - La battaglia di Adrianopoli
di Alessandro Barbero
Voto: 9

Barbero non è né lo storico più preparato, né il più rivoluzionario, il più aperto o il più meticoloso. È il più bravo a raccontare.
Questo rende i suoi interventi, anche se accademici e conformisti, sempre una spanna sopra gli altri, a prescindere dal contenuto.
Quando si concentra su un singolo evento, come in questo caso quello di una battaglia, è poi nella sua forma migliore. Il racconto, per quanto lungo, resta sempre concentrato, scorrevole, quasi cinematografico. Alcuni momenti, come quello della Battaglia dei Salici, assomigliano quasi a un radiodramma, per la forza evocativa delle immagini.

L'unica pecca resta, appunto, un approccio fatalmente moderno alla parabola di Roma.
Come sempre, è un'illusione pensare che un divulgatore possa dare una conoscenza positiva, o addirittura completa. Lo scopo della divulgazione è intrattenere e interessare: presentare un argomento che poi sta all'ascoltatore approfondire in separata sede, individualmente, dal basso.
>> Num. 19666 quick reply
  Alle otto della sera - Il fiore e la spada
di Antonella Ferrera
Voto: 8,5

Sin dalla primissima parola, appare chiaro che questo podcast è tutto ciò che un moderno samurai possa desiderare: violenza, onore, spazio mitico per l'immaginazione.
Nel momento in cui entra la poesia del tempo, è anche difficile non commuoversi - occhio a non sbandare con la macchina!
L'argomento così ampio - l'intera filosofia di un popolo - di fatto suddiviso in piccole storie, rende inoltre questo podcast molto modulare: l'ascolto può riprendere da qualsiasi puntata, e non si avrà la sensazione di essere rimasti indietro.
Antonella Ferrera è una narratrice affilata, capace al tempo stesso di gioventù e di discrezione.

Purtroppo, nell'ultima ora il tono cala sensibilmente: l'autrice si abbandona a un tentativo, lodevole ma fallimentare, di allargare il tema alle altre filosofie marziali dell'oriente, finendo però per assomigliare più a un divertente minestrone che al dipinto perennialista che voleva forse essere.
È qui che l'episodio mostra tutta la sua età: registrato nel 2005, può apparire desueto alle nostre orecchie smaliziate, abituate ad ascoltare tanto le ombre quanto le luci, e per cui il mito di Steven Seagal è già stato abbattuto, ridicolizzato e digerito.
Piccoli difetti di un podcast che resta eccezionale, per tanti versi in anticipo sui tempi, e quello che ho riascoltato più volte.
>> Num. 19667 quick reply
  Alle otto della sera - Il turco a Vienna. L'Assedio Ottomano del 1683
di Franco Cardini
Voto: 6

I toscani hanno devastato questo paese.
Cardini sì che è uno degli storici migliori che abbiamo: colto, lucido, più anticonformista ogni anno che passa.
Peccato che non abbia mai fatto sforzi per togliersi quell'accento fiorentino che, unito alla cadenza letargica, riesce a rendere noioso un argomento esplosivo come l'assedio di Vienna del 1683: lo scontro fra Cristianità e Islam, dei pochi contro i molti, gli ussari alati e la più grande carica di cavalleria della storia, l'origine del caffè e del rito di cornetto e cappuccino.
A tutto questo, Cardini dedica una scarsa menzione nel finale privo di pathos. Il grosso dell'episodio si concentra sugli antefatti della guerra, che comunque restano di sicuro interesse per tutti gli appassionati di storia e dell'odio verso i francesi.
Podcast consigliato solo a chi vuole approfondire l'argomento.
Ascoltato solo una volta.
>> Num. 19668 quick reply
  Alle otto della sera - Carlo Magno
di Alessandro Barbero
Voto: 8

Un argomento al tempo stesso così ristretto e ampio, come il ritratto di un singolo, grande uomo, è forse quello più difficile da incanalare in un podcast. Eppure, Barbero ci riesce al meglio possibile. Usando Carlo Magno come un'antenna per la sua epoca, si lancia spesso in quel che sa fare meglio: demolire credenze e falsi miti sul Medioevo, insufflando nuova vita in un tempo defunto che forse dovrebbe ritornare.

Podcast di grande impatto, che però perde punti proprio per il suo focus ristretto: va necessariamente ascoltato dall'inizio alla fine per integrare le sfaccettature psicologiche della prima puntata con quelle che emergono fino all'ultima.
>> Num. 19670 quick reply
  Alle otto della sera - D'Annunzio a Fiume
di Giuseppe Parlato
Voto: 9

Fiume ha contenuto tutto il Novecento. Dagli splendori delle utopie al potere, agli abissi della perdizione quando le utopie caddero. La violenza, l'amore, l'anarchia, il punk, l'ironia, i poeti che imbracciano le armi, s'improvvisano pirati e corrono nudi nei campi. Vivere ardendo e non bruciarsi mai. Fiume è stata il seme di tutto il Novecento, e forse di tutto l'uomo.
È difficile che un podcast che ne tratti approfonditamente non ne risulti un capolavoro. Giuseppe Parlato delivera in pieno: è un ottimo narratore, che tradisce volentieri una forte simpatia per i personaggi rivoluzionari, e un timido imbarazzo nell'accostarsi con il senno di poi ai giganti della nostra storia.
Podcast eccezionale. Così entusiasmante che non ho avuto il coraggio di finirlo, e ascoltare la fine tragica che il mondo riserva alle idee autenticamente nuove.
>> Num. 19699 quick reply
>>19670
Davvero bella anon.
Consiglio anche sex and the polis di Eva Cantarella.
>> Num. 19700 quick reply
>>19699
Non so, Eva Cantarella l'ho conosciuta di persona e mi è stata molto sul cazzo. Una femminista borghese e postmoderna, ingioiellata e truccata, in cui non ho ravvisato nessun sincero amore per il mito.
Sentirò.
>> Num. 19701 quick reply
grazie anon ascolterò.


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