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Num. 29203
Io si: dopo troppi anni da nerd introverso e balbettante ho visto che era una cosa inefficace essere un nerd in Italia, quindi mi sono gradualmente convertito da videogiocatore disoccupato, scarso, autistico, con la passione acquisita di palestra e corsa, che non sa guidare, a tipo che va alle feste, e alle discoteche.
E dopo un buon lavoro anche (inteso come impiego salariato) e del sesso, eccoci qua nell'era COVID.
La lezione è che fare il buono a oltranza con certa gente non serve, loro capiscono solo il linguaggio autoritario, violento, e impositivo.
Bisogna sviluppare competenze di vario tipo e capacità decisionale e di reazione appropriata.
Il problema è che la narrativa è questa: il "nerd" è sfigato, ha gli occhiali, non scopa, ha pochi amici, non fa sport, è un coglione. Mentre quello che va in discoteca e va alle feste è un figo, non ha gli occhiali, ha tanti amici, fa sport, non è un coglione.
Come ha funzionato? Lentamente e dolorosamente, cambiando gruppo di amici e adattandomi a nuovi usi e costumi gradualmente, e tagliando radicalmente i legami col passato.
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